Il Jumper Ezbook Pro è un portatile poco conosciuto in Italia, ma che sta avendo un discreto successo, nel resto del mondo. Oggi è facile trovarlo anche su Amazon.it a prezzi che osccillano trai 200 e i 300€ a seconda delle versioni. Non si tratta di un portatile di fascia alta, certo, visto che il tutto si basa su un processore Intel Apollo Lake, ma ha diversi punti di forza che lo rendono un buon PC da lavoro.

  • Lunga autonomia: una volta ottimizzato ubuntu, ad esempio si può utilizzare anche per 6 o 7 ore
  • Design: richiama molto, moltissimo, il Macbook Air.
  • Peso: è piuttosto leggero, poco più di un Kg, ed è molto sottile.
  • Schermo ad alta risoluzione: 1920×1080 non è poco
  • 6GB di RAM
  • Supporto alla virtualizzazione
  • Per quanto il processore non sia un mostro di potenza, si rivela piuttosto fluido: nel mio caso su un Host Linux, riesco a far girare senza problemi una macchina virtuale con Windows 10.

Ha chiaramente anche dei difetti:

  • La tastiera è solo Americana (si può però facilmente adattare con gli sticker alla mappatura italiana)
  • L’Hardware non è abbastanza potente per permetterci di giocare a giochi complessi (ma non è certo una cosa importante)
  • L’alimentatore ha solo la spia cinese (su Amazon però si trovano ad una decina di euro alimentatori alternativi perfettamente compatibili)
  • Ha solo due porte USB (3.0 però), in ogni caso su Amazon si trovano ad una decina di euro, degli HUB USB 3.0, dotati fra l’altro di porta ethernet, di cui questo PC è sprovvisto.
  • mancano i tasti INS, CANC, END, HOME, PGN DWN, PGN UP. Anche in questo caso si può provvedere, o usando delle shortcut, oppure, acquistando dei tastierini numeri USB (Come sono costretti  a fare i possessori di MAC) per una decina di euro su Amazon
  • ma soprattutto, per contenere i costi, ha come unità disco una MMC da 64GB, poco performante e piuttosto piccola.

Ecco vediamo come risolvere l’ultimo punto, che è fondamentale per chi desidera utilizzarlo per lavorare

Tolta la scocca posteriore (per rimuoverlo è sufficiente togliere le 10 viti) accediamo subito e con facilità al vano dove è collocata anche la batteria:

Sopra la batteria c’è un slot, dove inserire i dischi SSD MSATA formato  2242. Volendo quindi basta acquistare un SSD di questo formato… ma se volete proprio esagerare… potete prendere anche degli SD MSATA 2280, quelli più lunghi e fare una semplice modifica al vano.

Io ho optato per un WD GREEN da 240GB che nel giorno in cui l’ho preso era in offerta a 50€ e modificare il vano in questo modo:

Tolte le due viti laterali dalla gabbia di plastica, tagliare con delle forbici e delle tronchesi nei due punti segnati in rosso. Con del nastro isolante coprire le filettature delle viti ed avremo un risultato come questo:

A questo punto installiamo il disco, sempre con il nastro isolante lo fissiamo alla scocca

Richiudiamo il PC ed il lavoro è finito.

A quel punto abbiamo due alternative: o cloniamo il disco da 64GB su quello nuovo più grande oppure facciamo un installazione exnovo sul nuovo SSD e usiamo la MMC su cui gira il sistema attuale come disco supplementare.

Personalmente io ho optato per la prima scelta, ma a parte la complessità dell’operazione, consiglio la seconda opzione. A partire da Ubuntu 18.04, infatti l’installazione su questo PC è piuttosto semplice, e non richiede particolari attenzioni. Con Ubuntu infatti funziona tutto out of the box, tranne il touchpad.

Per farlo funzionare è piuttosto semplice:

sudo modprobe -r psmouse
sudo modprobe psmouse proto=imps
sudo vi /etc/modprobe.d/modprobe.conf

Nel file aggiungiamo:

options psmouse proto=imps

e salviamo.

sudo depmod -a
sudo update-initramfs -u -k all

Altri comandi da dare per ottimizzare la resa della batteria e per ridurre al minimo l’utilizzo dello swap (deleterio per gli SSD e del tutto superfluo visto che ci sono 6GB di ram a bordo)

Per la batteria:

sudo apt install tlp tlp-rdw

Per la swap:

con vi o nano, aprire il /etc/sysctl.conf

aggiungere alla fine del file:

vm.swappiness = 10

e salvarlo, a quel punto con il comando seguente renderemo attiva la modifica.

sudo sysctl -p